Un cantiere di futuro, che diventerà un punto di riferimento per l’assistenza socio-sanitaria. Il progetto di riqualificazione all’ex Misericordia, approvato definitivamente dalla Sovrintendenza e sostenuto dal Consiglio di Amministrazione e dalle Direzioni Generale, Sanitaria e Amministrativa della Fondazione, rappresenta un’occasione fondamentale per la comunità, come ha potuto evidenziare il Presidente di FBC, Gianni Risari, al sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, che ha visitato il cantiere per rendersi conto personalmente del suo avanzamento e degli sviluppi futuri.
“L’obiettivo”, ha spiegato Risari, “è quello di trasformare questi luoghi con una storica vocazione sociale in spazi rinnovati e innovativi, capaci di rispondere ai bisogni di oggi. La struttura accoglierà gli ambulatori, coi nostri servizi, spazi per la riabilitazione dedicati a tutti, e un centro diurno rivolto alle persone affette da Alzheimer, Parkinson e altre fragilità. Questo centro, situato al piano terra, includerà ampi spazi progettati per attività artistiche, culturali e musicali, oltre a un cortile e un giardino interno pensati per creare un ambiente stimolante e accogliente”.
“Stiamo lavorando affinché questa realizzazione diventi un modello pilota a livello regionale: si realizzerebbe a Crema un centro con pochi esempi simili. Non si tratta solo di rispondere alle esigenze della città di Crema, infatti, ma di offrire un servizio innovativo e integrato per tutto il territorio”, ha aggiunto il Presidente, ribadendo l’importanza della collaborazione con Regione Lombardia e tutti le realtà locali.
Il sindaco Fabio Bergamaschi ha così commentato durante la visita al cantiere: “La Fondazione Benefattori Cremaschi è un valore per tutta la nostra comunità e il cantiere di recupero con il Superbonus 110% non è solo un progetto di una fondazione privata, ma un cantiere di tutto il territorio, a cui dare attenzione, soprattutto per il contenuto che verrà sviluppato al suo interno. Si tratta di un importante esempio di rigenerazione urbana: ambiti dismessi da troppi decenni trovano finalmente una soluzione compiuta grazie a questa intuizione. È stato interessante vedere i primi momenti di trasformazione fisica di questi spazi e, ancor di più, confrontarsi sugli sviluppi futuri in termini di servizi di assistenza socio-sanitaria”.